e non ci sono scuse che tengono !
Un'amica parlava dei medici di sinistra e delle infermiere di destra. Io, invece,quando ho fatto le mie prime proiezioni a scuola ho scoperto che, per niente stranamente secondo me, due bidelle hanno votato la Sinistra l'Arcobaleno le altre due PD e una non è andata a votare perchè doveva prendere l'aereo e "scendere" ad Agrigento.
Fra noi maestre, quasi tutte avevano votato PD, una aveva votato Casini e due si erano astenute e, con una di loro ho "abbastanza" litigato e ho tirato fuori un pippone infinito sulla dittatura, sotto la quale ho vissuto, ma non perchè sono dell'epoca del fascismo che, sarei vecchia si ma non così tanto, ma, perchè vivevo in Brasile, quando una mattina mi son svegliata e ho trovato l'invasor.
Nella mia filippica ho parlato di questo popolo italiano che parla, ormai, solo per slogan, di quanto i mezzi di comunicazione influiscano sul nostro pensiero, di quanto sia importante leggere i programmi prima di sparare cazzate...
Ormai siamo quasi tutti proletari.
Ora io mi chiedo:o io conosco solo persone di sinistra ( e non è vero) o qualcuno non dice la verità. E mi chiedo perchè mai?
Dalle mie proiezioni ,mere illusioni e sondaggi ,Veltroni ne sarebbe uscito vincitore, di poco, ma, vincitore. E avremmo potuto, finalmente, assegnare a lui e al suo partito, tutte le responsabilità. Del bene e del male.
E, invece, credo che dobbiamo arrenderci all'idea che l'Italia sia, ormai, un paese di centro destra. Punto.
Che gli omosessuali sono una minoranza che deve lottare, ancora e comunque, per i propri diritti. E lotteremo.
Che le donne devono ancora capire che hanno diritto agli stessi diritti degli uomini e che dovranno combattere per questo. E combatteremo.
Che la sinistra deve fare una dura ma civile opposizione. Punto.
Altrimenti, l'unica soluzione è espatriare.
Ci sono i nuovi canali di comunicazione, c'è l'web ma ci sono ancora le vecchie piazze.C'è ancora il personale che, ora come ora, in questa Italia di centro destra, avrà un plus valore.
Sarà, oggi più che mai, il politico.
Ho vissuto 5 anni sotto una terribile dittatura. Il popolo era come ubriaco di calcio, samba e carnevale. Tutte le più importanti testate giornalistiche e la più importante rete televisiva era in mano agli amici dei militari. Eppure noi giovani ci incontravamo nei piccoli bar, nelle case private, negli angoli bui delle strade.
Si lottava contro l'arroganza e la violenza del potere e lo si faceva con il cuor
e, con le proprie convinzioni, con le azioni e anche con le parole. Ci vuole un periodo buio,per apprezzare la luce.
Vediamo come va, nel frattempo.Vediamo dove arriviamo ma, principalmente, come cammineremo.