sabato, novembre 14, 2009

Il solito Paese le insolite persone

Oggi nella doccia facevo delle considerazioni.
Pensavo al corso di psicologia e pedagogia che ho fatto , ebbene si anche le maestrine piangono, e al relatore quando ci spiegava quanto sia importante sentirsi motivate a far qualcosa.
Ho imparato da poco, ma veramente poco, a fare questi filmatini. E, grazie a Dio, non è stato solamente per poter mettere insieme ricordi di compleanni o di viaggi ma perchè io ci tenevo tanto a mostrare la riuscita della manifestazione WHAD qui a Brescia, perchè per quella manifestazione avevo disturbato mezzo mondo e messo in moto una macchina organizzativa che già c'era ma stentava a partire e così ho dato tante di quelle spinte che forse è stato allora che mi sono lesionata questo tendine al braccio e che ancora stiamo qui a decidere se operare o no.
E poi consideravo le tante riprese che non posso usare perchè so che non tutte hanno un rapporto sereno con la visibilità.
E allora pensavo a questo paese qui dove viviamo, che ci costringe a nasconderci e alla campagna antiomofobia che sarà quel che sarà ma è già qualcosa se il paese è questo qua.
Al meeting eravamo una settantina di donne, occhio e croce e ho potuto prendere i primi piani solo di una decina, tenendo conto che su circa sette ho la certezza, mentre su qualche altra ci scommetto.
E pensavo, sempre sotto la doccia, che le devo tranquillizzare perchè le riprese che uso sono quelle dove sono di spalle o molto ma molto lontane e che, per la maggior parte di loro,

( quelle che non conosco, quelle che intuisco, quelle che so che ) butto tutto il materiale e devo stare a cucire i piccoli pezzi che avanzano, come una sarta che vuole, comunque, mettere insieme un bel vestito.
Peccato però. Non poter rivederle, sono state proprio brave a partecipare e a stare ai giochi e anche, e perchè no? a farsi riprendere.
E' già un bel passo.
E poi pensavo a quanto sia difficile la vita per le lesbiche, sia per quelle visibili che per quelle che hanno problemi con qualsiasi forma di visibilità esterna.
Chè quelle visibili forse hanno addosso come un repellente e che, a loro, magari, si preferisce una meno impegnativa, chè io la immaginavo con un uomo a vedere che effetto che fa mentre ha preferito una situazione meno pericolosa che una donna che va a letto con un'altra non sempre è una lesbica.
E quelle non visibili che, magari aspettano un meeting o qualcos'altro per poter essere se stesse, e meno male che ci sono i meeting chè, quando ero non visibile io, manco sapevo esistessero le altre lesbiche, figuriamoci se immaginavo si riunissero.
E allora ho pensato alle Spartienti ( il filo conduttore di questo meeting) e alla loro vita dura, fatta di momenti difficili e di grossi sacrifici. Quelle guerriere...
E che, infatti, ci somigliamo, perchè non siamo nel mondo meraviglioso di Walt Disney ma nella guerra di ogni giorno.
Ma, guerra o non guerra, dalla doccia bisognava pur uscire perchè altrimenti mi arriva una bolletta come quella dell'inverno scorso.
Non so che senso abbia mettere i filmati qui in questo blog ma è un pezzo di vita che, forse, molti di voi non conoscono non immaginano.

70 donne impegnate per tre giorni intorno ad un romanzo di fantascienza
" La difesa di Shora"
che ci ha riempito di valori e di concetti, nostri e loro, nascosti e da scoprire,
e da non dimenticare.

Scusate l'essenza

Ma ero ad organizzare un meeting...
E, nel frattempo è successo di tutto, anche il pc fuori uso, insieme ad un braccio.
Spartisco con voi, pillole del meeting. Così...per chi non si immagina, per chi sa, per chi non sa e per chi, magari, non vuole sapere.

pillole di un meeting