martedì, luglio 15, 2008

Furnari, eppure esiste !

Parto.
Vado di fronte alle isole Eolie. Che così le guardo e sogno di raggiungerle.
E tutta la bellezza del viaggio, mentre si aspetta di sbarcare.
Vedete quella casetta bianca? E’ la che stiamo per due settimane.
Dovevamo essere in tre ma saremo in due.
Come la canzone dell’Hully Gully, solo che, nella canzone il numero aumenta, mentre, in questo caso, il numero diminuisce.
Ma parto lo stesso.
Nella valigia c’è una frase nuova: ricominciare da me.
Sposto la freccetta.
L’Annarita dice che è il mio karma, quello della disponibilità verso tutti i malesseri del mondo, dimenticando le mie esigenze e i miei desideri.
Credo che vada curata, questa parte che non ho chiesto ma me la ritrovo in quel miscuglio che è il DNA e mettiamoci anche i traumi infantili ed adolescenziali.
E così , siamo a posto.
Ma, cristo ! Ma cosa siamo?
Mi risparmio i soldi della psicologa, cerco di fare la paziente fai da me, chè, io, so leggere certe carte.
Ed intanto vado.
Dove siamo state così bene, eppure qualche piccola crisi c’era stata.
Come sempre. Come tante.





C'è chi dice disamore, io dico un'altra cosa.



















Laghetti. E quante risate, quanta serenità, quanti bei momenti.
Ma perché le persone non riescono a lasciarsi andare nella felicità?
Forse è troppo banale?
O dobbiamo per forza pagare qualcosa?
O andare alla ricerca dell’impossibile?
Boh…
Io ho da ricominciare. E mi sa che è abbastanza tardi.
Ma, vado....


....poi torno

mercoledì, luglio 09, 2008


Vivo continuamente in ritardo sull'anticipo.
E corro corro, in questi campi del Tennessee.
Vado ad imparare ad usare le lavatrici a gettoni,per i copri divano, a prendermi un caffè, a trovare un posto e mi vado perdendo fra le coltivazioni
di granturco.
Che verdeggiano.
Nel gioco della gatta e della topa, preferisco fare la solita tartaruga.
Ieri, non avendo seguito la Guzzanti o il Grillo parlante mi sono trovata come uno spettatore qualsiasi.
Ma cosa vogliono farci credere? Ma, avete visto Primo Piano?Quello di Rai 3 ?I nostri, a detta dei nostri, sono stati troppo, come dire?poco educati, forse invadenti.
Hanno parlato male addirittura del papa!
E la Guzzanti, poi, poteva non infierire, come ha fatto, contro la Garfagna.
Che io mi dico:
Ma che è? Ma in quale paese stiamo?Tutti educati dobbiamo essere? Tutti senza un singulto?
Ma l'ascoltatore medio, quello che sa poco, cosa capisce? Niente !
E poi, su LA7 i Viaggi di Nina. Non so perchè ma io, ad un certo punto, mi rompo.
E, nel frattempo, gli amori finiscono e tu ti chiedi e ti domandi ma poi decidi.
La tartaruga che è in te, decide di sorprenderti.
Andiamo, andiamo. Avevo un vulcano nella pancia e una pentola a pressione nel cuore e nella testa.Prima che scoppino, andiamo.
Dentro un uragano,in autostrada,cercando un pò di gas, non per uccidermi ma per camminare, in modo da poter usare,poi, quel mio amato gerundio progressivo, camminando, mi sono detta
" non chiamo!"
Volava tutto
cartelli
pompe
guanti dai cestini e l'algerino si rifiutava di affrontare tutta quell'acqua e mi faceva dei segni,
ed io ferma, sulla macchina come fosse in una zattera, a dirmi:
" non chiamo "
Io, non chiamo.
Alla stazione di Verona, fra indiani stanchi e slavi in tour, rom che bestemmiano, forse, a ragione, mentre aspetto il figlio bamboccione che non si è informato sullo sciopero, 3 ore di attesa fra la gente più strana, mentre leggo in macchina per uccidere, almeno il tempo ,almeno quello, ben due tipi, accostati al finestrino, tirano fuori il pisello e pisciano. A turno si intende.
E che devo dire?
A turno:
Porci !
Non chiamo, non chiamo.
Non chiamo.
Sono solo dipendenze.
Chiudo la macchina e vado a buttarmi dentro il veleno di un big Tasty al McDonald e, anche li, che umanità varia, che desolazione.
Chissà cosa c'è nel formaggio del mio panino americano?
Chissà cosa c'è da scoprire ancora nel mio cuore?
Chissà cosa nascondono? Il panino ed il mio cuore.
Ma come sempre accade, quando mi guardo intorno, trovo sempre due occhi che mi vogliono dire qualcosa. Ma non raccolgo,non raccolgo.
Io voglio andare a ritroso, voglio ritrovarmi, perdendomi di nuovo.
Andiamo, andiamo....l'estate è lunga. Facciamola galleggiare la papera, e soffiamole addosso,
magari vola.

giovedì, luglio 03, 2008

Saturno contro, avevo un sogno











che i sogni poi, non possiamo lasciarli sempre in un cassetto.





Avevo un sogno. Una famiglia alla Ozpetek, con froci,trans, etero,ribelli, artisti, gay, lesbiche che girano per casa.





E una persona accanto per ridere insieme e costruire qualcosa, fosse anche soltanto un altro sogno da inseguire. Insieme.





Per quasi 5 anni mi sono dimenticata che questo era il mio sogno.





Per quasi 5 anni a combattere con quella bestia che si chiama omofobia e che si è travestita, in questo tempo usato e consumato, di mille altri vestiti, per finire, adesso, che tutto finisce, con un "quadro astrale"nel quale non siamo compatibili.





Saturno contro? Mi cadono, semplicemente, le braccia.





Mi guardo intorno. Quelle che,insieme, hanno camminato.





Io mi sono fermata.





Ho camminato si, ma da sola e, nemmeno su strade parallele e mi è tanto mancata .





Io, sono stata, in tutti questi anni, un semplice fantasma o, nel migliore dei casi, un ectoplasma.





Eppure ci siamo tanto amate.





Ecco quello che volevo, all'inizio.





Una coppia "diversa", lontana dalla simbiosi ma, elastica e condivisibile.





Ma, se l'omosessualità, per anni, è stata vista come malattia, perchè non considerare malattia anche l'omofobia?





Io mi alzo dalla sponda del fiume, mi alzo dalla seggiolina sulla quale ho dovuto imparare ad aspettare, seduta.





Io mi alzo da questo stato di precarietà definitiva.





Abbandono i ciclici tzunami che mi hanno avvelenato la vita.





Mi rifiuto di aspettare ancora che qualcosa cambi.





Vado. Cammino che, a questa età, 5 anni valgono il triplo.





Volevo una famiglia alla Ozpetek e, spesso mi sono trovata nella soap Sexy and the City.

Riparto dal sogno.

Ecco...io sono e sarò sempre, quella col cappellino.