lunedì, marzo 31, 2008

venerdì sabato e domenica


Ma non finisce mai la domenica sprint??
Che mi devo vedere la Dandini???
Oggi dovevo fare grandi cose: pulire la cantina, lavare le tende, passare l'aspirapolvere...poi il divano che mi diceva:
" vieni...vieni fra le mie braccia...."
si può resistere ad un invito così? Almeno lui, il divano, mi invita ed io, non ci penso più e ci vado.
Minchia ! Mi sono addormentata sull'Islanda e mi sono svegliata nello Yucatan!
L'unico programma della domenica pomeriggio, che ti fa bestemmiare perchè loro se ne vanno in giro per il mondo mentre a te, non ti resta che spalmarti sul divano.
Ieri:
mi hanno rubato di nuovo il portafoglio!
E'la seconda volta qui al Nord, mentre, a Messina, una volta che ho perso il cellulare in un quartiere molto bronx, il ragazzo mi ha chiamato, ridato e non ha accettato i 20 euro che volevo regalargli per il favore reso.
Pakistani!
Per la seconda volta, e dire che avevo perso tutta la mattinata in direzione per preparare le sezioni del prossimo anno attenta a che non siano ghetti, e che venerdì, ho perso la mia ora libera, in una riunione al Comune per difendere, dagli attacchi isterici di alcuni cittadini, i bambini rom della nostra scuola, che hanno diritti come tutti gli altri bambini, sanciti non da me ,ma da una convenzione ONU, ecchecazzo !
Bella, la riunione.
Tutte donne, dalla sindaca, alla dirigente, alle mamme fino alle assessore. Ed infatti, parlando, abbiamo chiarito, ed io sono riuscita ad infilare nel discorso anche quegli altri bambini che arriveranno, i figli di persone dello stesso sesso, partendo dalla società che cambia e dalle nuove famiglie per arrivare all'importanza della scuola,come strumento per una vera integrazione.
Beccatevi questa !
Pakistano, si, chè l'ho anche visto. Perchè penso che, se Lucio Battisti è morto che aveva la mia età e ha lasciato tutte quelle belle canzoni, vorrei lasciare a mio figlio, se muoio, l'abitudine a fare la differenziata, che già la facciamo ma, principalmente, l'umido.
Che non la facciamo ancora.
Dobbiamo prendere l'abitudine a differenziare l'umido, perchè, nella vita poi, tutto diventa abitudine, con un pò di esercizio.
Come accettare i bambini rom , le coppie omosessuali e i loro figli.
Faticheremo ma daremo un piccolo contributo per un mondo migliore.
Umido, plastica, carta, alluminio, vetro.Può bastare.E così sono andata al Lidl a comprare i sacchetti adatti alla raccolta dell'umido ma, essendo senza borsa perchè avevo solo la cartella,ho messo il portafoglio li, sul ripianino del carrello.
Fiduciosa.
Minchia ! Quell'attimo della scelta della zucchina, che mi serve per fareil riso indonesiano, e puff, è sparito. Poi, mentre correvo a bloccare la carta di credito li ho anche visti fuori ma chi si può permettere di dire alle persone : " si faccia perquisire" ??
Che, potendo, io lo direi, molto volentieri ,alla mia sindaca.
E adesso vado incontro alle rogne. Minchia , tre volte dai carabinieri !Mentre io volevo iniziare il romanzo che non scriverò mai.
Ecco....la sento la sigla....è iniziato.
Vado.

martedì, marzo 25, 2008

IN FRIULI


Come certe donne alte, la casa di Michela. Con quel grande corridoio centrale che divide le stanze e poi, ogni stanza, vive di vita propria, protetta dalle grandi porte e dal corridoio. Come certe donne alte che chiudono le proprie porte e tu cammini e cammini nel corridoio.
Come certe donne alte, la casa di Michela.
Quando l'ho vista, sono rimasta folgorata.
Dallo spazio, dalla cura dei particolari, dall'eleganza e dalle grandi finestre. Come certe donne alte.
Poi la guardi nel suo intimo, la bella casa di Michela .Te ne accorgi che richiede tanta manutenzione.
Come certe donne alte.
Il pavimento bellissimo,in parquet, scricchiola e quello in marmo, in qualche punto, è lesionato.
Come certe donne alte.
Le pareti sembrano robuste ma se vai ad attaccare quel quadro che ti piace, un piccolo buco diventa una voragine. Come certe donne alte.
Se le donne alte chiudono le loro grandi porte durante la notte, non ti resta che camminare su e giù nel corridoio,che scricchiola, come il loro cuore.
Sembra così robusta la casa di Michela, ma i rubinetti perdono e il vento entra dalle finestre. Bisogna chiudere gli scuri.
Come certe donne alte, quando c'è vento o aria di tempesta.
Gli infissi vanno curati e, con molta cautela, quando è il caso,anche recuperati.
Qualche porta fatica a chiudersi .Un piccolo varco.
Dopo aver tanto camminato, su e giù, per il corridoio, col parquet che scricchiola e segna i passi.
Bella, proprio bella, la casa di Michela. Con quel grande corridoio e tutte quelle porte.

lunedì, marzo 17, 2008

DISATTENZIONE

Dedicata a Sandro e a tutto quello che ho letto e che leggo da voi


Disattenzione
Wistawa Sziymborska
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espiazione, un passo dopo l'altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell'uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per
un mondo folle,
e io l'ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perchè-
e da dove è saltato fuori uno così-
e a chi gli servono tanti dettagli in
movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in
superficie nel muro
( e qui un paragone mi è mancato).
Uno dopo l'altro avvenivano cambiamenti
perfino nell'ambito ristretto d'un batter
d'occhio.
Su un tavolo più giovane da una mano d'un
giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia
era come non mai,
poichè dopotutto cadeva con gocce diverse.
E' durato 24 ore buone.
1 440 minuti di occasioni.
86 400 secondi in visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benchè taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un pò di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

mercoledì, marzo 12, 2008

Lillian Faderman

Per molte e per molti questo nome non dice nulla.
L'ho vista e sentita a Torino durante il Convegno "Storia, memoria, narrazione esitenza lesbica tra società, immaginario e letteratura nell’opera di Lilian Faderman", iniziativa inserita nel Programa Torino Capitale del Libro, in collaborazione con le Biblioteche Civiche torinesi, il Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere della Città di Torino, Università di Torino, Dipartimento di Storia contemporanea, Lesb4Pride.
Sarà a Milano questa domenica, al CDM che significa Collettivo Donne Milanesi, ed io ci vado, perchè non la perdo per nulla al mondo.
Chi è Lillian Faderman? Se conoscete l'inglese, potete leggere
qui:
o, magari, ve lo dico io, se vi interessa poco poco. Scusate la lungaggine e la pesantezza ma è che voglio che sappiate che mi muovo, che ci muoviamo e che si fa qualcosa, in giro per le città e nel mondo.
La storica Lillian Faderman ha contribuito in modo sostanziale ad aprire – sia nell’ambito universitario che presso il grande pubblico - un campo di studi avvolto dal mistero: la storia lesbica.
E di questo mistero ha svelato “segreti, silenzi e bugie”, come la scrittrice Adrienne Rich ha definito gli ingredienti del “mondo comune delle donne.
Faderman afferma:
“La storia lesbica è stata, fino a pochissimo tempo fa, praticamente inesistente. A generazioni di donne che si sono identificate come lesbiche è mancata la dignità di una storia, perché era impossibile, di fatto, scriverla”.
“Surpassing the Love of Men” del 1981, che le ha dato il successo, è ormai diventato un classico. Durante la stesura di questo libro, che copre l’arco temporale dal Rinascimento all’epoca attuale, Faderman appura che è “praticamente impossibile studiare la corrispondenza di una qualunque donna del diciannovesimo secolo”, sia in America che in Europa, “senza scoprire, prima o poi nella sua vita, un appassionato legame d’amore con un’altra donna”. E, in particolare, lo studio del rapporto amoroso a metà Ottocento fra la poeta Emily Dickinson e Sue Gilbert, in seguito pesantemente censurato, le rivela l’esistenza di un contesto lesbico molto diffuso e socialmente accettato nel periodo romantico. Un tessuto femminile di solidarietà ed amore, codificato nel “matrimonio bostoniano”, che la reazione maschile alla “donna nuova” indipendente criminalizza e patologizza dopo pochi decenni mediante un’aggressione religiosa, politica e “scientifica” senza precedenti.
Ipotesi confermata dal suo libro successivo,
“Scotch Verdict” (Verdetto scozzese) del 1985. Qui Fardeman analizza il processo intentato da una coppia di insegnanti, Jane Pirie e Marianne Woods, che nel 1881 avevano fondato una scuola femminile a Drumsbeugh, presso Edimburgo, contro la nobildonna Helen Cumming Gordon. Quest’ultima, nonna di una sedicenne che frequentava la scuola, le aveva accusate di “condotta indecente” istigando i genitori delle altre ragazze iscritte a ritirarle dall’istituto. Il processo si era concluso nel 1819 a favore delle due donne, condannando la Gordon a pagare un sostanzioso risarcimento finanziario. Ma questo “happy end”, oltre un secolo dopo, venne completamente stravolto dalla moralizzazione punitiva con la quale raccontò la storia Lillian Hellman nella commedia “The Children’s Hour” del 1934, fonte del film hollywoodiano “Quelle due” dell’inizio degli anni Sessanta in cui una delle insegnanti si suicidava e l’altra tornava all’eterosessualità. Epilogo radicalmente alterato, poiché nella realtà Miss Pirie e Miss Woods vissero per sempre insieme felici e contente.
“Odd Girls and Twilight Lovers” (Strane ragazze e amanti crepuscolari) del 1991 è una storia della vita lesbica nel XX secolo negli Stati Uniti. Da esempi illustri di lesbiche “in the closet” (nell’armadio, nascoste) come Eleonor Roosevelt, che per una buona parte dei suoi anni da first lady ebbe una solida relazione amorosa con la giornalista Lorena Hickok, Faderman passa all’analisi delle “subculture” lesbiche degli anni Cinquanta durante la caccia alle streghe maccartista, una fase in cui “se la conformità politica era essenziale alla sicurezza nazionale, la conformità sessuale venne considerata, per una logica perversa del potere, non meno essenziale”. Ma anche in quello che fu forse “il peggior periodo di tutta la storia per le donne che amano le donne” e che schedava gli omosessuali come malati e/o pervertiti, le “butch”, le “femme” e le “kiki” riuscirono a “sopravvivere in un mondo ostile” creando una “geografia lesbica” di bar, squadre di softball e feste private, destreggiandosi tra raid della polizia e brutali aggressioni.
Faderman si è occupata con passione e cognizione di causa anche di storia della letteratura lesbica, curando nel 1994 “Chloe plus Olivia”, un’ampia antologia dal XVII secolo ad oggi. Il titolo viene da un brano di “Una stanza tutta per sé” (1929), in cui Virginia Woolf immaginava una romanziera del futuro che sarebbe stata capace di esplorare un territorio largamente ignorato scrivendo sui rapporti delle donne tra loro, sulla vita di Chloe con Olivia. Sottolinea Faderman nella prefazione alla raccolta: “Woolf prediceva ciò che ai suoi giorni le sembrava impossibile: una letteratura non medica che avrebbe tolto la maschera al tema dell’amore tra donne”. Proprio quello che è accaduto a livello di massa quando le “amazzoni” del movimento politico di liberazione delle lesbiche hanno infranto le regole della “scrittura in codice” che la stessa Woolf aveva praticato.
In “To Believe in Women: What Lesbians have done for America” (Credere nelle donne: ciò che le lesbiche hanno fatto per l’America), uscito nel 1999, Faderman ha invece ricostruito il “debito simbolico” con quelle lesbo-antenate storiche “che hanno lasciato in eredità a tutte le donne il voto, l’istruzione superiore, l’accesso alle professioni, e all’America una coscienza sociale”.
Infine, nel libro “Naked in the Promised Land” (Nuda nella terra promessa) del 2003, Faderman ha raccontato anche la storia di se stessa. E’ nata nel 1940 nel Bronx, a New York, da una ragazza madre ebrea immigrata dall’Est dell’Europa, che aveva perso la sua famiglia nell’Olocausto e lavorava in fabbrica. Da giovanissima Lillian coltivò l’”American Dream” di diventare una stella del cinema, naufragato in un lavoro di spogliarellista mentre nascondeva il suo lesbismo. Poi, dopo una strada irta di ostacoli, l’ascesa sociale verso la sua attuale posizione di brillante accademica e di scrittrice; e la decisione, nel 1975, di concepire un bambino con l’inseminazione artificiale, allevandolo con la sua amante. Una vicenda personale che, insieme ai risultati delle sue ricerche, ha fatto di Faderman una sostenitrice della teoria che “non ci sono costanti nel lesbismo”, ma una perenne mobilità.

lunedì, marzo 10, 2008

8 marzo sul divano

Che, per niente al mondo, sarei uscita a mangiare la pizza !
O, se proprio proprio fossi stata costretta, mi sarei messa una maglietta con su scritto:
" E' l'unico giorno in cui non festeggio!"
Uscita la mattina per le sigarette, il tabaccaio mi ha offerto la mimosa, dal panettiere, idem!
Al supermercato per la spesa, sono arrivati, addirittura, a regalarmi un bagnoschiuma rosa in una confezione di plastica a forma di cuore con su scritto
" Coccole di Rosa, Auguri da Conad"
Ma si può?
Io non voglio le mimose e tanto meno una confezione di bagnoschiuma arricchito con vitamina E dal profumo ( c'era scritto) di rosa e fico. Io vorrei un sussulto, un rigurgito, un boato.
Nei nostri programmi, niente di rivoluzionario però. Il massimo che riuscivamo a fare era un salto a Bergamo , al film festival, a vedere " Vogliamo anche le rose" ma poi, l'orario era disumano e abbiamo desistito.
Non potevo partecipare a nessun corteo per cause contingenti e strutturali.
Il tempo, era quello che era.
E, allora,un bel pomeriggio sul divano, con la copertina rossa e tre film noleggiati, e, visto che costano, obbligo di visione.
Un pranzetto cucinato con amore, perchè il cibo cuoce meglio.
A tavola, 4 donne e mio figlio, per la quota celeste, che, quella, dev'essere rispettata.
A metà pranzo squilla il cellulare e una voce maschile mi chiede le istruzioni per la chat. ( io sono l'owner, e tengo la chiave, ahimè).Così convinto che ho pensato ad una signora dalla voce bassa. Rauca, insomma.
Chiedo il nome, perchè non si sa mai, una figuraccia oggi e una domani, va a finire che riempio il bidone e devo andare all'isola ecologica e non mi andava di differenziare. Almeno non di sabato.
Minchia, si chiamava Claudio.No, dico, se sei stato nel portale, avrai pur capito che è una chat lesbica no?
Ma lui, imperterrito, mi rispose che voleva capire, e che voleva entrare.
Ma capire cosa????Capire che??? Entrare dove???
Lui voleva entrare, poi ti spiego, lui voleva capire, poi ti spiego, lui voleva la chiave, poi ti spiego....
"Guarda che mi stai disturbando, sto pranzando e ho ospiti."
" Allora ti chiamo domani".
E, la differenziata poi, mi tocca fare sempre !
Insomma, io a volte non capisco e non ho più nemmeno voglia di adeguarmi.
Che poi, mi chiama anche mio figlio per dirmi che si era dimenticato di farci gli auguri.Ma si può??? E tutti i discorsi fatti?




così abbiamo iniziato dal più leggero, con libertà di crollo:Funeral Party e siamo piombate in Inghilterra per poi passare all'Argentina, con quello un pò più, diciamo, difficile, XXY, con qualche sussulto sul divano e, per finire, in Libano con Caramel, che mi è proprio piaciuto tanto.



Globalizzate e sazie, ma non di cibo perchè poi, si cena.

venerdì, marzo 07, 2008

BUGIE !


Una pietosa bugia, magari, ti salva la vita e ti ridà il sonno e la tranquillità.
Fosse solo per un secondo o per l'eternità.
Una piccola bugia, che male fa?
Una piccola bugia, a volte, ti da quella conferma stupida che vai cercando, magari laddove non c'è bisogno.
E' che sei nata ricercatrice, è che hai bisogno di conferme, come del pane.
Bugia, quisquilia.Una piccola inezia, un piccolo dono.
Che ne so:
Come sei bella!
Mi manchi!
Ho capito che stavo per fare un grande errore perdendo il tuo amore per una possibile avventura.
Lei ( o lui ) non rappresenta più nulla per me.
Senza di te, che vita sarebbe?
Amica mia, che grande persona che sei.
Amore mio dolcissimo, ti amerò per sempre.
E via discorrendo...Chi più ne ha più ne metta.
E, se non sono bugie ma, dimenticanze, forse sarebbe bene ricordarsi, che non sempre diamo per scontato tutto e che l'amore e l'amicizia, si alimentano anche di parole, quando i fatti, sono scontati o hanno subito delle trasformazioni.
Quando i fatti sono invecchiati.
Vedo questo mondo così corretto, così sincero ed inorridisco.
Non c'è più la pietà.
Non si assumono le responsabilità delle piccole bugie, ma nemmeno delle piccole grandi verità, purchè non si debba mai pentirsene di averle dette.
La paura che abbiamo di rinnegare tutto quando viene il giorno, spesso, ci impedisce di esporci volontariamente all'assunzione delle parole dette, vere o false che siano.
Diciamocele, queste gradite bugie o queste verità nascoste.
Visto che sembra primavera, che spuntino come fiori, dalle bocche rinsecchite.

mercoledì, marzo 05, 2008

domani radio !

Domani è il mio turno in radio ! Alla nostra maniera e, cioè, ridendo ironizzando e scherzando, tratteremo questi temi:

L'otto marzo in giro per l'Italia :


ROMA:
7 marzo ore 18,30 Piazza Navona con le FLAT (femministe e lesbiche ai tavoli) cioè tutti i gruppi che hanno aderito alla marcia contro la violenza a novembre.

8 marzo Manifestazione dei sindacati con partenza dalla Bocca della Verità alle 14 ed arrivo in Piazza Navona alle 15,30.

MILANO:

8 marzo: tra la festa, il rito e il silenzio scegliamo la lotta
L'8 marzo a partire dalle 15.00, un'oka inkazzata si aggirerà nei dintorni dell'Esselunga di via Papiniano: scenderà in strada con il suo gioco per incontrare altre donne, condividere e tramare con loro.

CHIOGGIA:

LE DONNE DI PADOVA IN OCCASIONE DELL’8 MARZO PARTECIPERANNO ALLA MANIFESTAZIONE REGIONALE A CHIOGGIASABATO 8 MARZO 2008 - RITROVO ALLE ORE 16.00 CAMPO MARCONI - CHIOGGIA Donne, lesbiche e femministe, singole e appartenenti a movimenti e associazioni di Padova, manifesteranno l’8 Marzo a Chioggia con lo striscione comune:«TRA LA FESTA, IL RITO E IL SILENZIO NOI SCEGLIAMO LA LOTTA!»


TREVISO:

Questo venerdì, 7 marzo, in occasione della Festa della Donna, Queerquilia chiude la sede per ascoltare persone serie che parlano di cose serie: partecipiamo al dibattito pubblico sul tema LAICITA' E' LIBERTA' PER TUTTI, organizzato dalla Sinistra Arcobaleno.


TORINO:

In questo clima di continui e generalizzati attacchi ai diritti delle donnee di precarizzazione della vita di native e migranti,scendiamo in piazza come in molte altre cittàPer l'autodeterminazione delle donnecioè libera scelta di decidere su ogni aspetto delle nostre viteContro ogni forma di violenza sulle donneContro l'eterosessualità obbligatoria e la violenza sulle lesbicheGiù le mani dalla 194!Libere di decidere su sessualità, maternità, contraccezione, abortoSABATO 8 MARZO 2008ORE 15,30 CORTEO DA PIAZZA VITTORIO VENETO Portiamo le nostre idee non le bandiere !!

Ma c'è anche CATANIA e BRESCIA e tante ma tante altre città.

E poi commenteremo, dal BERGAMO FILM MEETING (8-16 marzo) :

ANTEPRIMA Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi
IN CONCORSO Senza fine di Roberto Cuzzillo, Italia 2008.

E, poi ancora:

Pianeta Viola ( è la mia associazione )
In collaborazione con la Libreria Rinascita, presentaNerina Milletti ed Elena Biagini, autrici di "Fuori della norma, storie lesbiche nell'Italia della prima metà del Novecento"

ELEZIONI IN NEPAL
5 candidati di un gruppo di difesa dei diritti GLBT aspirano a diventare membri della nuova assemblea costituente del Nepal per porre fine alle discriminazioni

UNA LESBICA CANDIDATA SINDACO DI NY
Sembra probabile che Christine Quinn, lesbica e attuale presidente del consiglio comunale di New York, si candiderà a sindaco nelle elezioni del 2009.

Adozioni per i single? Da maggio via libera.

Due notizie sportive :


CAMPAGNA ANTI OMOFOBIA IN AUSTRIA DURANTE GLI EUROPEI


MULTI TORNEO A ROMA NEL 2009 CONTRO L'OMOFOBIA

Tanta buona musica e tante altre notizie che, per ora, ancora mi devo studiare.

L'ultima arrivata è questa trovata su wikio:

Si è spenta poco fa l'avvocato Tina Lagostena Bassi.

Il solo avvocato di Berlusconi che ha combattuto per delle giuste cause. Ironia della sorte, è morta poche ore dopo la conferma in appello dell'ergastolo per <Angelo">http://www.wikio.it/societa/giustizia/avvocati//tag/Angelo+Izzo>Angelo Izzo, il killer del Circeo.Tina Lagostena Bassi è stata l'avvocato difensore durante quel processo. Il solo dato di fatto è che Santi Licheri ci seppelirà tutti.http://www.wikio.it/societa/giustizia/avvocati/tina_lagostena_bassi

martedì, marzo 04, 2008

Piccolo grande sfogo


Sono gelosa come una
quindicenne patetica.

Non sopporto più l'accidia di mio figlio.

La lavatrice si è rotta.

E' morta una ragazza di soli 22 anni.

Ancora morti bianche.

Non so più cosa fare con i nomadi che continuano ad arrivare.

Mi toccano le scale questa settimana.

Devo prenotare dei raggi ed una ecografia.

Sono gelosa come una quindicenne patetica.

Ho voglia di coccole.

Mi sono addormentata come uno straccio vecchio, ieri, sul divano.

Sono gelosa come una quindicenne patetica.

Mio figlio chiama, anche se lei è in Francia.

Sono stanca, oltre ad essere gelosa

COME UNA QUINDICENNE P ATETICA.