martedì, maggio 27, 2008

FA BENE ! ma non ha ragione...

La bara del post precedente poteva andare bene anche qui.

Scusatemi se vi annoio con questi discorsi da omosessuali, ma, visto che, ieri, da un sondaggio su LA7, l'Italia sembra essere uscita come un paese dove non esiste l'omofobia, vi incollo una mail di Cristiana Alicata, che se vado su google a cercarla, mi si aprono 18 pagine.


"Mara Carfagna fa bene a contrapporre le donne incinte agli omosessuali perché questa è l'eredità politica lasciata dal precedente governo con l'affaire Pacs-Dico-Cus sintetizzato così bene da Cesare Salvi in quei giorni: né accelerare, né insabbiare.
Mara Carfagna fa bene perché dall'ambiente in cui proviene conoscerà omosessuali che si guardano bene dal fare coming out sul luogo di lavoro (lo showbusiness), anche se tutti certamente lo sanno, ma nell'Italia del si fa ma non si dice, siamo tutti più tranquilli.
Mara Carfagna fa bene perché domani Eugenio Scalari e Gianni Riotta, Ezio Mauro e Giulio Anselmi e Paolo Mieli, staranno zitti. Staranno zitti perché la vita di Matteo, il ragazzino torinese che l'anno scorso a Torino si è ucciso non conta nulla.
Non conta nulla nemmeno il ragazzino cacciato da scuola a Gela perché effeminato. Non conta nulla la lesbica accoltellata qualche giorno fa e nemmeno quella stuprata a Viareggio l'estate scorsa.
Se la Carfagna lo avesse detto della lotta all' antisemitismo, che era una cosa inutile perché non è che esistono più le camere a gas!, un'autentica orgia di intellettuali ed ex combattenti si sarebbe sollevata
Forse qualche estremista di sinistra scriverà un'amaca e qualche Concita o Maria Laura lancerà un forum radical-chic sull'argomento guardandosi bene dal pronunciarsi.
Se ne guarderanno bene perché abbiamo tutti tanti amici gay, ma tutto qui.
Fa bene perché la questione gay è roba da estrema sinistra. Nemmeno progressista, nemmeno socialdemocratica.
Guardi il silenzio dei pezzi grossi del PD.
Tolto il ministro ombra delle pari opportunità e Paola Concia, non ho sentito grande indignazione, tanto è vero che nemmeno i telegiornali ne hanno parlato
Fa bene perché le associazioni gay e lesbiche e transessuali sono divise e se ne stanno nel fortino della sinistra - ancora increduli siamo! - di essere stati così traditi.
Fa bene perché il partito che si definisce il più progressista del parlamento ha una deputata che sostiene che siamo malati e che siamo stati derubricati dalle malattie solo perché siamo una potentissima lobby.
Perchè dentro quel partito uno dei suoi massimi leader ha definito il matrimonio gay un offesa al sentimento religioso, confondendo il matrimonio civile con un istituto religioso.
E meno male che ha fatto il 1968, Massimo D'Alema. Ma la vedete questa lobby? Riuscite a vederla nel silenzio dei media e dei grandi direttori e dei grandi intellettuali e dei leader politici?
Fa bene Mara Carfagna.
Ma non ha ragione.
Non ha ragione quando ci pensa come altro dalla società perchè noi lesbiche noi gay e noi transessuali siamo prima donne, madri, padri, fratelli, figli prima che essere gay. Noi siamo voi.
Non ha ragione a dire che non siamo discriminati perché non conosce il silenzio e i muri che un giovane gay o una giovane lesbica deve affrontare per accettarsi e farsi accettare.
Non conosce delitti perché l' omofobia passa per il suicidio.
Ma nessuna pietà, beninteso, non abbia pietà.
Noi non ne abbiamo.
Noi siamo felici perché siamo una grande famiglia e voglio dirlo a tutti quegli omosessuali che oggi, per l'ennesima volta (è risuccesso anche a me) si sono sentiti dannatamente soli.
Noi siamo felici e sfileremo al Pride senza i vostri patrocini, senza bandiere - mi risulta infatti che ancora nessun partito, nemmeno il mio abbia aderito al Gay Pride, cosa che almeno oggi poteva accadere come risposta (ma forse si teme una scissione). Sfileremo e sfilieremo e sfileremo finché anche a noi sarà concessa la festa che c'è stata in California. Perchè semplicemente lo meritiamo."

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Riflettevo proprio in questi giorni sul Gay Pride, e sulle altre espressioni della comunità omosessuale che spesso risultano trasgressive, iconograficamente eccessive ed esibizioniste (secondo i miei canoni).
Di per sè, non amo gli esibizionismi, ma vale la pena di chiedersi perchè si facciano queste manifestazioni.
Mi sono risposto che la vera sfida per gli omosessuali, oggi, è proprio quella di riuscire ad apparire, proclamare la loro esistenza.
Purtroppo rimane viva questa sottocultura dell’esclusione, mirabilmente interpretata dalle parole della Carfagna, secondo cui gli omosessuali sono liberi di andare a letto con chi vogliono, ma non devono pretendere di apparire, di vivere la loro sessualità alla luce del solo, soprattutto non possono pretendere di essere trattati come tutti gli altri cittadini.
La loro condizione è “lecita”, ma devono restare nell’ombra. Un puro fatto privato, come uno che scorreggia, la buona educazione dice che non deve farsi sentire, mica può pretendere di intossicare gli altri!!
Per intendersi, penso che quasi tutti assumerebbero a lavorare un omosessuale, ma a patto che si “comporti bene”, che non mostri la sua condizione; un omosessuale che venisse al lavoro per mano col suo compagno, avrebbe grossi problemi, credo.
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Questa mentalità, fatta propria dal Ministro delle Pari Opportunità (ha ha!), è precisamente definibile come “discriminazione”. Cioè, tu puoi essere anche gay (o negro, extracomunitario, musulmano, ecc ecc ecc), ma non puoi pretendere il “diritto di cittadinanza” per questo tuo “vizio”.
E’ aberrante.
Per questo penso che il Gay Pride, coi culi di fuori, le piume di struzzo e tutto il resto, sia una manifestazione giusta, opportuna, adatta ad affrontare i problemi. Gli omossessuali urlano la loro realtà, la mostrano in modo perfino eccessivo, perchè gli è negato il diritto di apparire normalmente.
Il conformismo dominante li vorrebbe ridotti a “fornicare nell’ombra” ma loro vivono e amano alla luce dell'unico nostro sole.
Giusto così, per i miei canoni.
--
Un caro abbraccio, Amica mia.
Sandro

rosipoli ha detto...

Sandro
Posso dire che ti amo?

Mi sono permessa di pubblicare la tua risposta in lista.
Sai...un pò di fiducia nell'umanità non guasta.
Qualche riconoscimento dei non adetti ai lavori, non guasta.
Sono tempi bui.
Torna l'oscurantismo.
Scusatemi se non riesco molto a passare da voi ma è un lavoro micidiale. Quante storie, quanto disagio, quanta voglia di esistere, quanta voglia di fare...e noi li, a tendere la mano.
Bacio

Anonimo ha detto...

Condivido il discorso di Sandro.
Ma in Italia abbiamo la Chiesa, che da' una grossa mano a mantenere in auge queste discriminazioni, indottrinando la gente in questo senso (senti chi parla...). Ho avuto occasione di conoscere un ragazzo che, nonostante fosse considerato alla stregua di un pagliaccio, ha percorso il suo cammino con grande determinazione (e coraggio)fino al punto di farsi operare. Dalle nostre parti non e' una situazione che si incontra spesso..Io lo osservavo, mentre si faceva sfottere e deridere dai suoi "amici" e mi sembrava di percepire la sua grande sofferenza interiore. Un fenomeno da baraccone, un clown che tutti volevano in compagnia...
La Carfagna avra' chiesto consiglio, non credo che possa avere delle opinioni in proposito...
A.L.

Anonimo ha detto...

Carissima, non ho l'animo di fare un commento ad alto livello politico e sociale, sai come la penso, so che l'Italia è ridotta male, e sto male perchè la nostra dirigente fa parte del mazzo della destra più retrograda e intransigente che ci sia. Per lei i rom imparano a "tavolino" non con i progetti di sostegno e recupero, che quindi vanno segati dal pof, i "marocchini" (per lei quelli di colore son tutti uguali) e gli "albanesi" (gli stranieri) son tutti delinquenti e fannulloni, i genitori dei nostri alunni del sud son tutti "contadini" (dispregiativo) che le fanno perdere il suo tempo prezioso. E' razzista, maleducata e violenta. Io sto male con lei e con la sua coorte di stronze, ma resto lì, ingoio e difendo con il mio quotidiano piccolo e insignificante sorriso il lavoro che faccio con marocchini, rom e stranieri anche cinesi, che magari non si avvalgono della mia presenza, ma solo della mia accoglienza. E'poco, mi dispiace, ma rivolgo a tutti gli omosessuali la mia empatia e la mia tristezza di questi giorni e spero in momenti migliori, per tutti. Ho capito di non avere la caratteristica del mastino lottatore, in gergo, non ho le palle per lottare duro e azzannare il potere. Devo accettarmi così come sono nella mia debolezza e meschinità, non mi è facile, da giovane non ero così, ma mi hanno tagliato le ali,nonsolo le penne maestre e non so più volare, riesco a malapena a zampettare qua e là. Mi dispiace, con affetto, tanto, lo sai, VI PENSO.

Anonimo ha detto...

C'è che l'Italia è e rimane un paese retrogado, che non sa schiodarsi dal suo passato tradizionalista e bigotto. Basta andare in qualunque altro paese occidentale per trovare realtà ben diverse. Non in tutti, è ovvio, ma in moltissimi sì. Inoltre ogni paese, ogni civiltà, ogni razza ha bisogno di avere un capro espiatorio sul quale riversare le sue frustrazioni, tutte le colpe e il marciume della sua società. Eliminatone uno, bisogna trovarne un altro...via gli albanesi, sotto con i rom, via gli ebrei, sotto con gli omosessual. Che mondo schifido!