giovedì, ottobre 04, 2007

Inventario di fine stagione


Davanti a questi quattro mobili sgangherati e non miei che, finalmente, lascio. A questo verde e rosa delle pareti di questa casa dove ho imparato la solitudine, senza sole, senza soldi, senza le mie pentole, le lenzuola che mamma mi ha comprato per quel corredo che doveva essere usato e consumato. E così è stato. Senza le cose che hanno fatto compagnia all'infelicità di quei tanti, molti anni. In questi sei mesi, quanta roba ho accumulato ?Quanta strada ho fatto? Lo spazio e il tempo. Ho imparato un'altro modo per misurarli. Tutto quello che ho è nelle scatole nell'altra casa, prossima tappa di questo mio vagare. Casa dalle pareti bianche e finestre e sole e cani che abbaiano, bambini e stereo all'ultimo volume. E mare che non si vede ma si sa che c'è. Le vicine, prossime protagoniste dei film che giro nella mia testa, che stupiscono l'amica milanese che consuma le ferie per aiutarmi nel trasbordo,con i loro vestitini Dolce&CaPanna, l'acqua fresca per mamma e ragazzo sudati dal salire scale carichi come muli, entrano con la scusa e si mettono a sistemare quell'unico tavolino che ho e il frigo blu che volevo e che ho comprato e la cucina a gas che mi sono dimenticata il posto per la bombola. Ho litigato con le ragazze. Forse ho perso delle amiche ma mi sono guadagnata. Non mi svendo più. Ho conquistato il coraggio di dire NO, senza paura di restare sola. Perché so che sola non sarò mai. Il ragazzo, l'unica cosa buona rimasta dal mio passato, è qui seduto sull'unica poltrona, davanti al televisore (che ho comprato) ultima medaglia da trasportare. Ho iniziato con un tavolino, una stufa ed uno stendino a riempire il mio petto. Adesso la parte sinistra della giacca è piena, riempirò anche la parte destra. Oggi, in macchina, parlavo con la mia collega del Pride, dei figli delle coppie omosessuali, del caldo e della scuola. Altra medaglia questo mio parlare liberamente della mia vita tutta. E ho comprato i mobili per la cucina che arriveranno fra 8 giorni. E 8 giorni senza lavandino per lavare i piatti non mi fa paura. Niente mi fa più paura. Mi manca un divano e mille altre cose, umane e non, ma arriveranno quando sarà tempo. Sono serena. Dov'è finita quella donna che ero? Nemmeno un album ho per rivederla. Ho comprato due biglietti per Caetano Veloso. L'unico modo per vedere mio figlio il grande è portarlo ai concerti e parlare, cantando con lui. Mi ha detto di avere un impegno. Io gli regalo il tempo. Il tempo che ci vuole. Lui capirà. E vado andando, vado remando. Ma sono serena. Adesso molto più di prima e, sicuramente, meno di domani. Ho sbagliato misure, ordinativi, posti di prese elettriche e scelte fatte. Ho investito su persone sbagliate anche se mi ero ripromessa di non investire più su nessuno. Ho pianto, ma ho riso tanto, di tutto. Sei mesi di risate. E di lacrime. Lo posso misurare così il tempo che vado impiegando a crescere?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

arriva anche la mia medaglia,per quello che sei riuscita a darmi inconsapevolmente,quando ancora nn mi conoscevi.

ziacassie ha detto...

...dicevo.... che non sento aria di inventario di fine stagione, piuttosto di rinnovamento locali... pittura fresca alle pareti e fiori pronti per l'inaugurazione

rosipoli ha detto...

ziacassie: è un ricordo vecchio che fa parte del cammino e della camminata. Ed infatti, di trasloco in trasloco e di rinnovamento in rinnovamento,adesso ho quello che non mi permettevo di sognare. Inauguro ogni piolo, ogni gradino e, adesso, sono abbastanza in alto.

rosipoli ha detto...

nina: tu lo sai, ho vissuto in 5 anni quello che altre vivono tutta una vita. Adesso mi aspetta un altro trasloco e, spero, sia l'ultimo. Il ragazzo è qui con me. Ormai, definitivamente.
Vittorie, medaglie, pioli, gradini, scale.

Anonimo ha detto...

ce la farai. hai te. male che vada, ti fai due chiacchiere con il frigo blu. i frighi blu sono buoni amici.
il mio, poi, ha l'asma e mi fa molta tenerezza.

rosipoli ha detto...

amelia : era un vecchio trasloco. Il frigo l'ho dato via a metà prezzo perchè non mi entrava nella macchina. Ora ho uno in comodato d'uso che abbandonerò al prossimo trasloco, spero l'ultimo. Comunque, quello blu mi ha fatto tanta compagnia. Mi ricordava il colore di altri occhi che i miei sono verdi.
AH...grazie.

Anonimo ha detto...

I tuoi ricordi, la tua storia... La trua testimonianza di vita, le cose che hai imparato e che altre imparano conoscendoti. Ma forse non tutte/i capiscono davvero. Non ti senti un po' profeta e un po' Cassandra certe volte?

rosipoli ha detto...

più profeta che cassandra.Un guru ecco.