domenica, febbraio 08, 2009

manca poco


ma manca veramente poco.
Ci sono i segnali ed io me ne accorgo.
Non chiamo più chiunque al mondo nei lunghi passaggi a livello, non mi fermo più nelle piazzuole per piangere di nascosto.
Manca poco.
Manca veramente poco.
Tutta quell'acqua infinita che ho rubato ai posti desertici, nella doccia, che la lasciavo scorrere come se potesse lavare ogni ricordo, non si consuma più tanta, qui in questa casa, ah Lombardia ricca di laghi fiumi e canali che mi ha permesso di fare certe docce.
Se avessi vissuto in Africa, sarebbe stato diverso.
Ed ogni cosa, ogni cosa come se fosse poca , adesso, sembra qualcosa.
Manca poco.
Ho tolto dal letto il cuscino dove appoggiavo il braccio,chè nemmeno fa più male.
Sarà stato il cortisone ma, intanto, mi è passato.
Passa, passa. Manca poco e poi passa.
Ancora c'è da superare alcune scene alla tv che mi ricordano, alcune frasi fortunate che non sono e non saranno le mie. Ancora cambio canale pur di non sentire ma, fra un pò, tutto tornerà normale ed ogni scena sarà una scena qualunque ed ogni frase, quella detta da altri e non pescate nei ricordi.
Manca poco, io lo so, me lo sento.
Il piumone, fra un pò, lo sostituisco con una coperta.E, quando meno me l'aspetto, arriva primavera.
Mancano altri quattro o cinque libri da leggere di corsa, manca un viaggio forse in Messico, a costruire forni, manca qualche nuova foto da mettere nell'album ed il desiderio di un frigo nuovo.
Altre cene dall'indiano,dei giri in moto,in canottiera,urlando di felicità nella città vuota ed accorgermene che sarà già passato un anno.
Manca poco, manca veramente poco.
Ho mangiato dei biscotti integrali, gnucchi, e non mi sono ricordata che.
Ho persino riascoltato De Andrè.
E' quello spazio che divide il prima dal dopo, è quell'attimo.
Che dura quel che deve durare ma che, poi, passa.
Se avessi un timer lo posizionerei in quel momento esatto.
Quando tutto ritorna ad essere quello che è sempre stato.
E non ho altri desideri,voglio solo che passi, che passi, che passi in fretta e di corsa.
E' come quando guardavo la rosa che insisteva a non staccarsi dal gambo mentre mia madre era morta.
Quel giorno che era sbocciata.
E' durata quel che doveva durare, poi, un giorno, si è staccata.
Era una rosa rossa.
A nanna adesso chè domani è una lunga giornata.
Oggi a fare il banchetto nella festa della Cgil, contro la crisi, per Eluana e per No Vat , che sabato si manifesta a Roma e per uno stato laico, che quando lo diventa è sempre tardi.
Domani è lunedì e c'è da sostituire a scuola , la colleghina mi aggiornerà sulle sue iponcondrie e, la pioggia, speriamo, non ci sarà,di sera, dopo un cinema, asciugare le lacrime a chi me le ha asciugate.
E' un fazzoletto che gira e che deve girare.
Martedì c'è da preparare la presentazione della scuola.
Riunioni, che non si vive d'altro, ultimamente.
Mercoledì la si presenta e poi arriva il giovedì con la radio e l'incontro al pianeta, incontri che facciamo sulle parole di un gruppo.
Questa volta tocca al " piacere"
E poi arriva il venerdì e forse si va ma è per sabato che decido se andare o rimanere.
Che dite? Vado? Ma anche se resto ci sarà da fare qualcos'altro.
E, nel frattempo, passa, senza che io me ne accorga.
Buonanotte.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Si rimane perfino increduli, quando ci si accorge che e' passata...
Ma per fortuna passa...
Ma come fai a fare tutte quelle cose? Sembra impossibile fermarti...
Io a volte faccio una fatica bestia a partecipare a qulsivoglia evento...forse non mi e' ancora passata...
Un abbraccio
A.L.

rosipoli ha detto...

Forse Anna, forse. E forse, questo riempirmi di cose da fare e farle le cose, può essere un modo per sfuggire alla paura che non passi.
Può essere un modo per non pensarci a questo mio cuore, così addolorato.
E, intanto, Anna, io parto.
C'è, e meno male che c'è, una persona che mi fa tornare la voglia di partire ma,questa volta, per fermarmi.
Fosse solo per un attimo.
Ti abbraccio

Anonimo ha detto...

ciao rosi..
stef

rosipoli ha detto...

ciao Stef. Sono appena tornata e ho appena scritto una mail su quello che vorrei. E adesso vado a dormirci sopra.
Ma che complicate certe donne...eh Stef ?
Speriamo di non tentare di "uscire dall'eroina facendo uso di cocaina", chè sarei rovinata per quei pochi anni che mi restano.

Anonimo ha detto...

non ci conosciamo. ma le tue parole le conosco.
le "cose" non finiscono mai. alti e bassi. trasformazioni relativistiche. calore che si trasforma in pressione, e potenza, e movimento. bisognerebbe rimanere in mezzo al tutto, quando si è stato tutto., pur avendo meno, al momento.

rosipoli ha detto...

avevo risposto. Non trovo la risposta. Non mi ricordo cosa avevo risposto.
Forse dicevo, caro anonimo o cara anonima che cerco di stare in e con tutto quello che ho che, a volte, sembra poco ma è tanto.
E che cerco di non affondare e di non pensare a quello che poteva essere e non è stato perchè quello che è già potrebbe bastare.
Penso che rispondevo così.
E ora
nanna

Anonimo ha detto...

in mezzo al suo, tutto, intendevo... di non isolarsi dal suo, mondo. nottenanna

Anonimo ha detto...

sei in gamba rosy, lo sai, sei speciale.
il dolore passa le cicatrici restano: a ricordarci cosa? che siamo in gamba. Un sorriso e ti abbraccio
Titti

rosipoli ha detto...

Allora, provo di nuovo, che questo blog vive di vita propria e, a volte, rifiuta me stessa.
Del "suo" mondo mi è rimasto niente ma del suo modo tanto. Me ne accorgo nelle piccole cose quotidiane. Ah, le lenzuola con gli angoli e stirare tutto seguendo le righe. Ecco, le righe, è quello che rimane.
Titti, è solo questione di cerotti ed io non ne trovo. Ne ho trovato uno piccolo ma mi sono tagliata col lembo.
E però, oggi ho riesumato la tastiera, la metto in macchina e vado ad una festa a Milano dove tornerò a suonarla.
Con polvere e tutto.
Tentiamo va...