
Che poi io volevo raccontarvi della telefonata oggi, arrivata da casa, chè quando vedo sul display " casa Sicilia" mi si gela il sangue pensando a chissà quale disastro...e invece era mio figlio che mi chiedeva dove avevo messo il vestito di battesimo di suo padre, col quale avevo battezzato anche i miei figli.
Perchè sta nascendo un bambino in famiglia e le tradizioni sono tradizioni da seguire, e non ci sono scuse che tengano, anche se il possessore del vestito e il nonno del bambino che sta per nascere sono fratelli e si detestano di un atavico rancore nato dalle preferenze della madre verso il possessore del vestito che ce l'ha, mentre l'altro fratello no, anche se nato prima.
Il rancore dei primogeniti a volte fa stragi.
E mi sono catapultata in un passato che ho cancellato.
" Il vestito di battesimo di tuo padre??? Ma se si era impossessata la zia, sorella della nonna, per battezzare i suoi nipoti, che ne so io del vestito e di dove sia andato a finire? "
Mi sono ricordata i battesimi con i pranzi le bomboniere e tutto.
Non avevo sentito la chiamata perchè a scuola i genitori hanno preparato un carnevale cinese coi fiocchi, visto che stiamo parlando della Cina per ora coi bambini, che sanno tutto sulla muraglia cinese ma non sanno allacciarsi le scarpe.
E' che loro mi rispondono:
" Ma maestra...c'è lo strapp no?"
Ed hanno anche ragione.
Li avevamo preparati per far si che non avessero paura all'entrata del drago, e quando hanno chiesto cosa fossero gli spiriti maligni, io ho risposto :
" quelle cose che ci fanno paura"
Gli spiriti maligni sono le paure che abbiamo e il drago, invece di farci paura, ci protegge da tutte le paure.
E' che quando hanno visto tutti quei piedi sotto si sono rasserenati, anche se era un drago gigantesco.
Hanno intuito che il drago non poteva fare paura perchè era trasportato da persone che li volevano bene e che stavano facendo tutto quello per loro.
Erano come incantati davanti a quel drago così colorato che sembrava la Drag Queen dei draghi.
E allora mi sono messa a fare le mie metafore.
Sul drago e sulle paure che abbiamo del drago.
Se noi lo trasportiamo, tutte insieme il drago, chi la testa pesante, chi la coda leggera, il drago servirà a far scomparire le paure.
Quali sono le nostre paure?
La mia più grande è sempre stata quella della solitudine, che poi pensavo alla mia grande e protettiva vecchia famiglia, ( quella che mi cerca il vestito di battesimo mentre il drago attraversa il salone) alla quale sono rimasta attaccata per anni, proprio per questa paura, e alla mia nuova famiglia, fatta di un figlio, che divide con me tutte le nuove gioie e tutte le nuove paure e le tante amiche e le persone con le quali divido il mio impegno, quello di vita e quello politico.
Ero più sola quando litigavo per un vestito, che, chissà a chi toccava: a chi l'aveva riesumato o a quello per chi era stato fatto?
O sono più sola adesso?
Che non ho più quella grande famiglia?
E tutte le paure, quella di non farcela, quella della malattia abbandonata in una casa di cura, quella della vecchiaia solitaria e triste, se le porta via il drago.
Con tutti quei piedi che ci camminano sotto.
Che poi, sono i nostri piedi. Di quelle e di quelli che camminano e portano in giro il drago.
Che paure abbiamo?
E dove vanno tutti quei piedi sotto il drago?
Magari incontro alle paure.