lunedì, agosto 18, 2008

d'amore e d'odio


Quando ho visto che si trattava di un romanzo che abbracciava un secolo di Storia mi sono un po’ spaventata visto la mia poca memoria per date e nomi ma, un romanzo “ al femminile” ed in più, scritto da una donna, messinese per giunta, mi ha incoraggiata alla lettura.
E ho fatto bene. Questa estate, sotto l’ombrellone, ho letto questo bellissimo libro come se assistessi ad un’opera teatrale.
La tecnica narrativa usata da Maria Rosa Cutrufelli, mi ha aiutata a non confondermi fra personaggi ed eventi ed in più, ha reso la lettura veloce e piacevole.
Nora, Elvira, Isa, Leni, Carolina, Sara e Delina si muovono sulla penisola e su periodi storici e fanno conoscere le loro vicende attraverso altre persone che, in ogni capitolo ( che si leggono come dei tempi teatrali) simulano un dialogo con un interlocutore.
I tempi sono rappresentati da una data e dal nome di una donna che sono i titoli di ogni capitolo nei quali si intrecciano le storie dei personaggi con la grande Storia.
Donne:
che si rendono indispensabili come crocerossine agli inizi del 900 e che dimostrano di essere degli esseri pensanti;
che si oppongono alla guerra;
sindacaliste e socialiste che pagano cara la loro scelta;
che ottengono il diritto al voto.
Donne ribelli, forti, combattive.
Dal 1917 si arriva, attraverso le vicende di queste donne appartenenti alla stessa famiglia, anche se non discendenti in linea diretta, al 1989 con l’esultanza, a Berlino, per la caduta del muro.
In questo quinto tempo della storia, nel quale la narratrice rivela il suo amore per Carolina, in uno struggente, a volte, dialogo con la madre, ho collegato quel muro che cadeva con un muro di pregiudizi che, volendo, si riesce ad abbattere.
Toccante, per me, che ho abitato per quattro anni, in quel “ triangolo della morte” formato dalle città di Augusta, Priolo, Mellili, il penultimo tempo, nel quale si narra con maestria una realtà poco conosciuta nel resto d’Italia. La speranza della popolazione in quel “ progresso” che si è presentato, come opportunità per quella zona, nel 1994, per poi rivelarsi , con l’inquinamento criminale e la distruzione dell’ambiente, degrado, malattie e morte.
Tristi, quasi angoscianti, i due ultimi tempi, quello della distruzione dell’ambiente e dei barconi carichi di clandestini, come se il romanzo, che inizia con la guerra e quindi, con la distruzione la miseria e la morte, dopo un secolo, finisse quasi allo stesso modo.
Il che, ci fa pensare…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella compagnia di donne e di lettura, di storia e di destini..oppure scelte politiche, bel libro..! ciao rosi.