venerdì, agosto 22, 2008

che disastro !


Sarebbe stato bello vivere in un paese nel quale, di fronte alla morte, almeno di fronte a quella, non ci fosse la paura delle parole.insieme al dolore per la grande perdita.
Parole come” Domenico e il suo compagno” ,” il figlio della coppia”…
Parole che sarebbero state usate, se questa fosse una coppia appartenente a quel preciso modello di società verso il quale ci indirizzano continuamente, quel modello che nega il diritto di cittadinanza a chi si discosta da esso.
Nemmeno da morti si hanno dei diritti.


Domenico diceva che «solo chi sa sognare può volare» e chi l'ha conosciuto giura che quelle parole non avevano niente a che fare con la sua professione di steward.
Aveva 41 anni e la pretesa di chi è felice: vivere cent'anni assieme alle persone più amate. Pierrick e il suo bambino di tre anni, Ethan: erano loro quelle persone. Erano la sua «famiglia», le sue vacanze, i suoi sogni, i suoi coinquilini nella bella casa di Parigi, «una piccola reggia accogliente e calda » come racconta il cugino.
Ed invece delle semplici parole, man mano che la notizia arrivava ,insieme al dolore, fra quel misto di paura, disagio, rifiuto ed ipocrisia, si avvertiva un grande imbarazzo.
Insomma, eccola qua, l’omofobia e l’infinita tristezza.



Sarebbe stato bello vivere in un paese dove le cose vengono raccontate per quelle che sono, principalmente le belle cose ed, invece:

Da Repubblica:

“Un cugino omonimo di Domenico Riso spiega che l'assistente di volo stava andando in vacanza con il suo amico francese Pierrick Charilas, ex campione di aerobica, e il figlio di quest'ultimo, Ethan, di tre anni. "Domenico adorava il bimbo come fosse suo figlio", aggiunge. Nella lista dei passeggeri figurano sia Pierrick che Ethan Charilas, entrambi periti nella sciagura.”


Da Il Giornale:

“Il mistero del bimbo "Domenico stava andando alle Canarie con il bimbo di 3 anni che aveva in affido. Insieme con loro c’era un amico di Domenico, Pierrick". L'amico è Pierrick Charilas, ex ginnasta francese, 30enne. E sulla lista dei passeggeri al nome Ethan corrisponde lo stesso cognome Charilas, quindi il bimbo potrebbe essere figlio dell'amico di Riso. Del bimbo parla Domenico Riso, il cugino omonimo che era andato a trovare lo steward appena 3 mesi fa. "Era un bambino francese di 3 anni - ha detto ai giornalisti - e Domenico mi disse che lo andava a prendere spesso per trascorrere insieme qualche giorno. Il suo nome era Ethan". Ma in famiglia preferiscono non parlare del bambino in affido. Il prossimo 2 settembre Domenico Riso sarebbe dovuto partire nuovamente per Parigi ospite del cugino omonimo.“

Dal Corriere della Sera:

IL BAMBINO - Dapprima si pensava che la vittima italiana fosse un bambino. Un ragazzino ci sarebeb comunque stato: Ethan Charilas, figlio di un amico di DOmenico. A rivelarlo è un cugino della vittima italiana, che porta il suo stesso nome, Domenico Riso: «Mio cugino era in viaggio verso le Canarie col suo amico Pierrick Charilas e suo figlio Ethan di tre anni. Domenico adorava il bimbo come fosse suo figlio». Sia Pierrick sia il figlio risultano tra i morti. «Tre mesi fa - ha aggiunto il cugino - sono andato a trovarli nell'appartamento che avevano vicino Disneyland a Parigi. Mi hanno accolto in una bellissima casa e ho fatto una cena principesca. Mio cugino aveva arredato una stanza per il bambino con tanti giocattoli e ovunque andavamo con noi c'era Ethan». «Mi aveva detto - ha detto ancora - che quest'estate sarebbe venuto a Isola invece all'ultimo momento mi ha detto che andava alle Canarie con l'amico e il bimbo e che sarebbe tornato qui a Natale. Purtroppo non c'è più e di lui mi rimane solo un sms che custodisco nel cellulare».

...E continuano su questo tono...
Ma quand’è che impareremo ad usare le parole per dire ?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh, chissà.
Quando morì mio padre dovetti fare certe lotte con i vespilloni per evitare - sul manifesto - espressioni ipocrite tipo "è venuto a mancare" o "è salito al cielo".
Alla fine ci accordammo per un anodino "è deceduto".
Le parole sono pietre?
Leela

rosipoli ha detto...

Le parole aiuterebbero a capire che non tutti siamo uguali.
La frase più onesta che ho sentito, a proposito della coppia gay con figlio a seguito, è stata mi sembra, La7:

"viaggiava con il suo convivente Pierrick ed il figlio di quest'ultimo Ethan."
Ah...le parole....se le parole dicessero...

Anonimo ha detto...

le parole per dire la realtà, pura e semplice, senza offesa per nessuno!!

ziacassie ha detto...

due uomini e un bambino?
tre persone?
credo che prima di tutto fossero essero umani etero o gay, scusate, non voglio far polemica ma prima di tutto sono esseri umani e basta.

rosipoli ha detto...

senza polemiche, com'è giusto.Si chieda: se l'unico italiano morto nel disastro spagnolo fosse stato il signor Giovanni di Gioia Tauro con sua moglie Matilde ed il piccolo Claudio, i media, come avrebbero riportato la notizia?
Avrebbero detto " sono morte tre persone? " O avrebbero detto che una famiglia è stata stroncata dal disastro?
Tutto qua. Per me ( e anche per loro) erano una famiglia.Con tutta la sua dignità.
Tutto qua.