venerdì, marzo 06, 2009

La chiave è la pistola cromata


Che poi ho fatto un sogno che sembra un incubo ma è un bellissimo sogno.
Mio padre, in una casa diroccata, colpita da qualche bombardamento o da un terromoto, chissà? trasportava dei cadaveri.
Li portava fuori, fuori dalla casa.
Io e mia madre volevamo aiutarlo ma, quando ho visto che trasportava anche dei grossi topi morti credevo di non farcela.
E lui ci ha urlato:
" no, no, state ferme...ci vuole una pistola! E' pericoloso!"
E mia madre trova una scatola nera, piena piena di pistole e prova una , bella pesante,contro un muro, assumendo una posizione non adatta alla signora che era, e fa un buco enorme ed io mi spavento del possibile rinculo.
E poi la vedo.
Tutta cromata come la motocicletta del Lucio e la metto nella cinta e mi sento forte e ci mettiamo a trasportare fuori, cadaveri e topi.
La chiave del sogno sta nella pistola. Io lo so,mica ci devo andare dalla psicologa.
...e poi ho iniziato a pensare al disgelo e che, forse, è arrivata l'ora e, mi danno da leggere un libro che dobbiamo presentare di una poetessa giovane e già morta, tale Maria Mercè Marçal e guarda a volte i casi, il libro si chiama proprio " disgelo" e parla di contrabbando di luci e c'è una poesia bellissima ma non vi sto ad annoiare.
Vi copio solo un pezzo:
Tre anni di fare, disfare, rifare i passi
dell'una verso l'altra, spesso arrivando
allo stesso luogo ogni volta
-come girando alla cieca nel bosco
e d'un fiato seguire gli errori noti
per non sentirsi del tutto perduti.
Ogni volta nelo stesso gorgo risucchiate
e la matassa ingarbugliata nello stesso labirinto,
al tirare il filo che conduce all'uscita,
disfando il velo a notte chiusa che ordivano,
di giorno, volontà, ragione, tenerezza.
...e poi, a proposito di errori noti, ho cancellato un altro numero da tutte le rubriche, che errare è umano ma per perseverare ci vuole l'età adatta e anche la salute.
e poi ho letto due articoli e uno mi ha fatto quasi vomitare ,
mentre l'altro mi ha fatto sorridere e pensare.
...e poi ho litigato con tante persone ultimamente. Sono come fantasmi, assenti, che si lasciano fare tutto quello che quegli altri vogliono farci.La resilienza, non la dobbiamo dimenticare.
...e poi ho parlato in assemblea sindacale davanti a tanti e a tante e ho provato a minacciare fulmini e saette e qualcosa si è mossa, che, forse il risultato è stato tutto questo pomeriggio, convocata a mettere le toppe ad un troppo, a volte, ma molto spesso, dittatoriale modo di fare.
...e poi ho fatto una grossa spesa tutta di generi alimentari.
...e poi ho trovato qualche biglietto a buon prezzo e mi sa che questa volta, parto e vado.
...e poi mi sento leggera e ora mi faccio tante buone cose da mangiare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

parti ....se tu sei felice lo sono anche io per te, verrei felicissima, se potessi piantare baracca e burattini, ma non posoo..non posso , ma vorrei tanto!
Titti

rosipoli ha detto...

ogni tanto bisogna fare come dice la canzone:
" chiudi il gas e vieni via !!!"
Vediamo Titti se ci riesco...
Volevo andare in compagnia, mi dicevo che QUEL viaggio doveva essere fatto con la persona che avrebbe amato anche i miei luoghi.
Ma siccome we are dancer, mi sa che quella persona sono io medesima.
E ci vado.

Anonimo ha detto...

..è incredibile come, nel tuo blog, riesca a trovare sempre delle risposte..
ti abbraccio forte, Rosi.
denise

Anonimo ha detto...

Dicesi bignè di San Giuseppe un tipico dolcetto romano preparato in marzo, ovvero un bignè (riccamente) farcito di crema pasticcera e con l'esterno solitamente... fritto.
Evviva la leggerezza!
Leela