martedì, ottobre 30, 2007

Il popolo dei pullman


La macchina è ancora rotta e mi ritrovo sopra ogni mezzo. Ho notato che, sul pullman, c'è una popolazione :
il popolo dei pullman.
Per niente in via di estinzione, con quello che costa la benzina.

Ognuno crea la propria isola dentro il pullman. Hai un sedile e quindi uno spazio, una stanza, un posto. Tutti col cellulare a fare le proprie conversazioni senza nessun pudore. Tanto, si sentono a casa.

Una babele di lingue e di storie raccontate. E così, fra tante storie, come sintonizzando la mia radio ,la capto.

Gli dice che deve tornare in Italia, gli chiede, con voce strozzata ,se si è sposato la dov'è, gli dice che gli deve parlare seriamente e che lei non ce la fa più. Piange. Stacca. Richiama. Gli dice, con un filo di voce:

" Io sto soffrendo troppo" e richiude.

Questa sua sofferenza mi si è poggiata, sulla spalla destra, come una carogna e mi ha accompagnata per tutti i due i treni e la metropolitana che prendo.

Nemmeno il sorriso della Dani chè, appena aperta la porta le ho detto:

" Ma posso io portare la sofferenza degli altri sempre a passeggio?"

8 commenti:

LAURA ha detto...

chissa che lingua era..
a me spesso succede coll'inglese
a volte capto brani di conversazione che si appiccicano nelkla mente e nel cuore

Anonimo ha detto...

no, certo che non puoi, ti basta la tua, cavolo!

Anonimo ha detto...

Io lo chiamo "effetto spugna".... e bisogna imparare a conviverci... altrimenti può essere devastante.
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Che gran spettacolo che è la Vita...
Ti do un bacino sulla fronte.
Ciao ROSI.
Sandro

rosipoli ha detto...

laura: era italiano. Forse lei si era messa con un extracomunitario che è fuggito per non tornare mai più.

titti: è il mio karma.
Sandro: ciao. Vado a Milano da Fioroni. Parto e non so quando torno.Così, come una zingara.
bacino anche a te.

Anonimo ha detto...

bisogna portarsi addosso le sofferenze degl'altri... quella che ti si appiccica per caso sulla giacca in un autobus credo che parli di come sei tu... accade, spesso e ci ricorda chi siamo, per che cosa facciamo finta di fare gl'automi tutto il dì. eh che vuoi fare... io sono un'estremista. buon viaggio... se viaggi in autobus portati i cleenex.

rosipoli ha detto...

zebra, sul treno non scherzano ma è sul pullman che è un delirio.
Speriamo che domani i discorsi siano lieti, almeno quelli in italiano, chè gli altri, li capisco meno.
La vigliaccheria dell'ignoranza.

Anonimo ha detto...

Girando sempre in macchina, da soli, abbiamo dimenticato l'effetto che fa viaggiare con gente sconosciuta. E dove c'e' umanita' c'e' anche sofferenza e standoci a contatto qualcosa addosso ti rimane...A volte serve a farci ricordare che, forse, non siamo cosi' malmessi...
A.L.

rosipoli ha detto...

A.L: E' quello che dico sempre io alla Dani, però lei non capisce.
Dovrebbe viaggiare un pò in pullman.