Stanca.
Dieci notizie, cento pensieri, mille speranze.E sto leggendo Citizen Gay di Lingiardi sui diritti negati e salute mentale e, mentre leggo,mi dico che lo sapevo già, lo sapevo già, lo sapevo già...prima di trovare tutto scritto.
Eppure lui è uno psichiatra famoso, professore universitario ed io sono nessuno.
Eppure io lo sapevo. Io lo sapevo già.
Eppure io lo sapevo. Io lo sapevo già.
E che ho quasi condotto per mano i genitori ad organizzare una festa indiana.La comunità sik, prima così restia a partecipare" eccerto " ho detto alle mamme, " vi immaginate voi, in un paese straniero a dover fare i pizzaiuoli e ballare la tarantella? "che poi,, forse mossi da pietà per noi, sono arrivati, piano piano, alla spicciolata, come se ci fosse stato un passa parola.
Tutti vestiti con quei vestiti splendidi che hanno, così fieri ed orgogliosi che mi hanno fatto venire l'invidia per quel loro modo di non abbassare mai lo sguardo.
Per quella fierezza che hanno e che portano in giro coi loro vestiti.
Ci hanno fatto questo bel regalo.
E' così che l'abbiamo vissuto il loro gesto.
Come un regalo.
Non bisogna mai abbassare lo sguardo, bisogna portare sempre i nostri bei vestiti sgargianti.
E che sentano come un regalo la nostra presenza nel mondo.
E così i paesani qui hanno dovuto prendere i libri in mano e ,attraverso il loro desiderio di far qualcosa per i loro bimbi, hanno imparato l'esistenza del mandala e della dea Kalì,delle feste della luce di quella degli aquiloni e dell'esistenza e di quello che significano tutta quella varietà di spezie.
Hanno anche preso lezioni dalla ragazza indiana meno timida e hanno anche ballato mentre i bambini e le bambine sciommiottavano il loro ballo.
E le ragazze che prima non volevano, alla fine hanno ballato con loro.
Bisogna ballare insieme, bisogna imparare i passi e avere il coraggio di buttarsi nelle danze.
Anche un elefante finto hanno fatto e il sik che prima non voleva, poi, vedendo tutti quei papà vestiti da ghandi, si è messo il suo bell'abito bianco e il suo bel turbante e ci è salito.
Chissà quanto ha riso delle pretese dei paesani...
Bisogna salire sull'elefante finto ma anche su quello vero.
Bisogna salire sull'elefante.
Che poi i genitori mi hanno proposto di usarlo per la mia campagna elettorale.
" Portiamolo in giro per il paese con su scritto VOTA ROSI.
Scherzavano ma potrebbe anche essere una bella trovata.
E oggi una mamma che non conosco mi ha detto che possono dire quel che vogliono sul mio conto ma lei mi vota.
E' l'elefante finto, ecco cos'è, è salire sull'elefante, ecco cos'è, mentre mi domando cosa mai diranno sul mio conto?
E domani si ricomincia.
E' l'elefante finto, ecco cos'è, è salire sull'elefante, ecco cos'è, mentre mi domando cosa mai diranno sul mio conto?
E domani si ricomincia.
Dieci notizie, cento pensieri, mille illusioni.
Buonanotte